12 Marzo 2018 5 commenti

Serial Moments 321 – Dal 4 al 10 marzo 2018 di Diego Castelli

Spiegoni gustosi, patrioti dementi e scazzottate alla banca del seme

ATTENZIONE! SPOILER MOLTO PIOVOSI DI THE WALKING DEAD, HOMELAND, ATLANTA, AGENTS OF SHIELD, COUNTERPART (E IN FONDO THIS IS US, ASH VS EVIL DEAD, WILL & GRACE E GOTHAM)

 

5.The Walking Dead 8×10 – Stermini e conversazioni
Due momenti interessanti, e significativi per il futuro. Prima di tutto il tradimento di Simon, che contravviene agli ordini di Negan e, sulla base di un banale pretesto, fra strage di scavengers. La povera Jadis, un po’ un Pietro Grasso della situazione, credeva di essere a capo di un robusto esercito capace di esercitare pressioni decisive sulle dinamiche fra i sopravvissuti all’olocausto zombie, e invece in quattro e quattr’otto si ritrova a salutare tutti i suoi amici, ormai trasformati in non-morti, attirati verso un enorme trituratore per un ultimo, mesto saluto.
In attesa di capire cosa succederà fra Simon e Negan quando quest’ultimo verrà a sapere del tradimento, proprio Negan è protagonista di un dialogo finale con Rick, in cui l’ex poliziotto confessa all’acerrimo nemico della morte di Carl e della lettere che il ragazzo ha lasciato al capo dei saviors. Si tratta di una scena piuttosto strana, in cui teoricamente i due rivali non fanno nemmeno mezzo passo uno in direzione dell’altro (anzi, Negan accusa Rick di essere lui la causa della morte di Carl) ma in cui il sincero cordoglio di Negan per la scomparsa del giovane crea un’atmosfera tutta particolare, in cui una futura pacificazione, magari in contrasto a una possibile ribellione di Simon, non sembra poi così impossibile.

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4.Homeland 7×04 – State bbboooni
Dopo aver visto Waco, qualunque situazione di ostaggi e polizia (o anche “ostaggi della polizia”) mi mette addosso una certa ansia, e Homeland non fa niente per farmela passare. Molto bella la scena dell’assalto alla fattoria dove si nasconde O’Keefe, non solo per la semplice suspense dell’equilibrio che va a rotoli, ma soprattutto per il modo in cui O’Keefe stesso perde qualunque tipo di rispetto che poteva ancora avere da parte degli spettatori. Prima era un megalomane un po’ matto che però, in quanto reale perseguitato, ispirava simpatia. Ora invece è uno disposto a tutto, anche a lasciar morire quelli che in teoria erano suoi amici e compagni, pur di portare avanti la narrazione della sua simil-santità. La cosa non è nemmeno così netta, e ci sono vari momenti in cui la coscienza di O’Keefe sembra sul punto di avere la meglio sul suo ego. Ma alla fine è proprio quello a dare fastidio, cioè il fatto che O’Keefe si renda conto di aver superato la linea invisibile fra patriottismo e fanatismo, ma non sia più in grado di tornare indietro, per paura, per ambizione, per tornaconto personale. E allora finisce che perdono tutti.

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3.Atlanta 2×02 – Paper Boi come Bud Spencer quando gli rompono le balle
E niente, poche cose mi danno intima gioia come vedere Paper Boi scazzato e malmostoso. In questo episodio, nel tentativo di trovare nuovi sbocchi per la sua carriera appena cominciata, Earn lo porta in una startup in cui i nostri dovrebbero parlare di piattaforme, contatti, streaming, prospettive, tutte cose che non c’entrano nulla con l’anima del lavoro di Paper Boi, molto più legata a una dimensione artigianale della vita e della musica. A vedere quella mandria di fighetti esagitati che guardano i nuovi arrivati come animali allo zoo, viene fuori una comicità irresistibile, una punta di razzismo strisciante, e la profonda amarezza di un rapporto fra arte e industria che troppo spesso non funziona e maciulla gli artisti, in un meccanismo di cui loro per primi non sembrano capire le regole.
(vabbè e poi citiamo Tracy, la sua grande idea del “rubo nei negozi che seguono la politica del non inseguimento”, i suoi capelli assurdi e il suo colloquio di lavoro finito in insulti)

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2.Marvel’s Agents of SHIELD 5×12 – Fiori d’arancio e sorprese
In occasione del centesimo episodio, Agents of SHIELD si permette un pochino di autocitazionismo nostalgico (col momentaneo ritorno di Mike Peterson sia in versione Deathlok, sia nella sua vecchia identità “normale”), ma soprattutto porta finalmente a coronamento la storia romantica di Fitz e Simmons, che si sposano in un paesaggio bucolico che in realtà è sottoterra e… vabbè, troppo complicato. Quello che conta è che i due, probabilmente i personaggi preferiti dalla maggior parte dei fan, si ritagliano un momento di vera felicità pucciosa, che meritavano da tempo. E come ciliegina sulla torta, arriva la sorpresa genetica: Deke è proprio il nipote di Fitz e Simmons! Bella sorpresa, tutto torna, e ai futuri problemi ci pensiamo settimana prossima.

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1.Counterpart 1×07 – Spiegoni che piacciono
Dopo averci rivelato la vera identità di Clare sul finire della scorsa puntata, gli autori ci ritengono pronti e carichi per un bello spiegone sulle sue origini e sullo scambio con la Clare del nostro mondo. Il risultato è il duro racconto di una ragazzina addestrata fin da piccola a diventare un’altra persona, costretta perfino a rompersi apposta le gambe quando il suo doppio, che prima o poi dovrà sostituire, se le rompe accidentalmente a sua volta. In un crescendo di tensione, si arriva a scoprire che Clare 2 è stata costretta a uccidere Clare 1 con le sue stesse mani (cosa che Baldwin non era riuscita a fare con l’altra se stessa, peraltro), e si chiude su una resa dei conti col marito che in realtà apre uno spiraglio di umanità: forse Clare non è poi così fedele alla causa dell’altro lato, per il semplice motivo che da questa parte è diventata madre di una bambina chiamata Spencer, come il suo vecchio amico durante l’addestramento. Un episodio pressoché perfetto per tono, ritmo, suspense, gestione dei dettagli, capace di farci provare vera empatia per un’assassina che non ha avuto la chance di essere qualcosa di diverso, anche se ora non possiamo davvero essere certi di quali siano le sue intenzioni. Bello bello bello.

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Fuori concorso perché più che un serial moment è una sensazione
This Is Us 2×17 – Evviva il tetto
Nel raccontare la lunga lista di sfighe di Deja, tra gli anni passati a saltare da un affido all’altro e le delusioni nel vedere la madre incapace di costruire una vita dignitosa per sé e per la figlia, gli autori di This Is Us costruiscono uno di quei racconti strappacuore che, alla fine, ti lasciano con la voglia di alzarti ad abbracciare le solide pareti di casa tua. Come dire, non diamo per scontato le cose che consideriamo normali, perché per molta gente normali non sono. Sarà pure un messaggio un po’ zuccheroso, ma è uno dei cuori di questa serie, che racconta le sfortune di un bizzarro nucleo familiare, ma anche ciò che di buono viene dallo stare insieme, dal non essere abbandonati a se stessi.

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Fuori concorso per divertimento e un po’ di schifo
Ash vs Evil Dead 3×02 – Battaglia di sperma
Ogni volta che penso “non possono inventarsene una meglio di così”, ecco che mi stupiscono. La battaglia di Ash alla banca del seme è schifosamente geniale. La solita scazzottata sanguinolenta contro i mostri, ambientata però in una stanza in cui la rottura di numerose provette piene di seme, trasforma il tutto in una guerriglia francamente disgustosa, e proprio per questo a suo modo affascinante. In una puntata in cui la possibile progenie di Ash è al centro di una battaglia per il futuro dell’umanità, viene da pensare ai tanti e tanti esempi di grande cinema in cui la forza creatrice della sessualità maschile è stata tematizzata con soluzioni visive sottili, delicate, metaforiche. Ecco, in Ash vs Evil Dead il massimo della metafora è un mostro che prende provette piene di sperma e le usa come proiettili. Mi pare del tutto palese che gli sceneggiatori di Ash vs Evil Dead si divertono tantissimo, e un po’ li si invidia.

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Fuori concorso per guest star
Will & Grace 9×13 – Jennifer
Bisogna citare la comparsata di Jennifer Lopez in Will & Grace: Jack viene ingaggiato per interpretare un morto in Shades of Blue, la serie della Lopez, e ovviamente non è in grado di portare a termine il compito perché troppo impegnato a fare l’idiota con Jennifer, che lui spacciava per sua amica di lunga data. Applausi e simpatia.

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Fuori concorso per bravura
Gotham 4×13 – Joker
Quando ricompare Cameron Monaghan c’è sempre da essere contenti. Stavolta il suo Joker sembra sceso di qualche altro gradino nel pozzo nero della follia, e la sua recitazione si è avvicinata all’ormai mitico Joker di Heath Ledger, con la stessa inflessione raspante nella voce e la stessa bocca fremente. Compare solo per pochi minuti, ma sono i minuti migliori dell’episodio.

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