4 Febbraio 2019 7 commenti

Serial Moments 363 – Dal 27 gennaio al 2 febbraio 2019 di Diego Castelli

Battaglie campali, segretarie in uscita e flashforward cattivi

ATTENZIONE! SPOILER NEVOSI DI TRUE DETECTIVE, SUPERGIRL, THE ORVILLE, YOU’RE THE WORST, GREY’S ANATOMY, VIKINGS, BROOKLYN NINE-NINE

 

7.True Detective 3×04 – Incubi
La terza stagione di True Detective è sicuramente più solida e godibile della seconda, anche se si porta dietro una somiglianza eccessiva con la prima, del tipo “ok raga, non vi incazzate, la rifaccio come quella”, con ovvi problemi in termini di originalità. Una cosa però mi piace molto: gli incubi/visioni di Hayes. Rappresentano la lenta ma inesorabile perdita di coscienza e memoria da parte del protagonista (che invece vorrebbe ricordare tanto e bene), e ogni volta aggiungono un tocco di horror semplice ma ben fatto. In questo episodio, la massa di vietcong che si presenta in casa sua, tutti ammassati ma rigorosamente senza volto, ha regalato una scena di grande inquietudine, messa in scena con precisione assoluta.

True-Detective

6.Supergirl 4×11 – Novità e minchiate
Da una parte è bello che Supergirl stia costruendo la mitologia della prima eroina transgender della tv americana, è un punto d’onore che vale la pena citare a prescindere da tutto. In questo episodio, bella la scena in cui la sorella di Nia lamenta il mancato ricevimento dei poteri, teoricamente tramandati di madre in figlia, denunciando il fatto che Nia, che invece i poteri li ha ricevuti, è un ex-fratello. Come dire, le discriminazioni non risparmiano nemmeno i superumani.
Detto questo, bisogna anche dire che è una puntata in cui la sorella di Kara non la riconosce nelle vesti di Supergirl, solo perché si è tolta gli occhiali e messa la tutina. Non sarebbe il caso di dire che questa cosa, nel 2019, non è più accettabile? Dai, fa proprio ridere. Vabbè…

Supergirl

5.The Orville 2×06 – Relazioni
Un gran bell’episodio in cui la scusa tutto sommato banale della possibile relazione fra un’umana e un’intelligenza artificiale diventa il terreno per un po’ di sana riflessione sui rapporti di coppia. Assistiamo così a una parabola che racconta il sentimento femminile, ma soprattutto quello maschile, capace di grande egoismo biologico-evoluzionistico (tale anche quando è guidato dalla logica, vedere Isaac che cerca di respingere Claire a coito avvenuto), ma anche di cambiamento e redenzione. Di fatto una commedia romantica interspecie a tema spaziale, in cui non manca qualche gustosa battutaccia, ma in cui vincono i cuoricini e una scrittura lineare, precisa e “piena”. E a ciliegina sulla torta, grazie alle simulazioni virtuali che permettono ad Isaac di stare insieme a Claire, possiamo vedere per la prima volta il viso del suo interprete, Mark Jackson (e pure quello di Yaphit, la poltiglia verde e sarcastica con la voce di Norm MacDonald).

The-Orville


4.You’re The Worst 5×04 – Flashforward brutti brutti
Succede tutto nel finale: Jimmy per un po’ nasconde a Gretchen i soldi guadagnati con il libro, ma alla fine confessa tutto e decide di buttarsi, pagando il mutuo della casa e comprando una macchina nuova alla futura moglie. Al momento di ricevere il regalo, Gretchen scherza dicendo che sembrano quasi adulti, e in quel momento a entrambi scappa un’espressione terrorizzata tipo “oh mio Dio, sembriamo quasi adulti!”. Il tempo di un flashforward rapidissimo, e la macchina è arrugginita e la casa in vendita. Ahia, qui arriva la botta…

You're The Worst

3.Grey’s Anatomy 15×11 – Cancri
Due serial moments su Grey’s Anatomy nel giro di poche settimane, mi sto rammollendo…
Però questo episodio è bello sul serio, con l’accostamento di due storie strappalacrime (di finale molto diverso) che soprattutto contemplano il ritorno del padre di Meredith. Era davvero tanto che Thatcher non si vedeva, addirittura dalla stagione sette (sono andato a controllare perché non credevo così tanto!), e il suo breve ritorno serve a farcelo perdere di nuovo, questa volta per sempre. Il rapporto fra Meredith e suo padre è sempre stato complicato (eufemismo), e per quanto la sua risoluzione sia necessariamente un po’ frettolosa, riesce comunque a trasmettere quella sensazione di fili riannodati che, quando segui una serie per quindici anni, diventano quasi più importanti delle singole trame settimanali e della qualità complessiva dello show. Certo, in tutto questo bisogna anche sottolineare che Meredith non ha reazioni vere nemmeno alla morte del padre, secondo me perché Ellen Pompeo, in questi anni, ha semplicemente dimenticato come si recita (se mai l’ha saputo). Sta lì, dice le sue battute sempre con la stessa faccia, e prende lo stipendio. Io non lo so guarda…

Grey's-Anatomy

2.Vikings 5×20 – Kattegat
Secondo me ci abbiamo messo anche troppo per arrivare a questa battaglia, in una stagione sempre elegante ma con qualche lungaggine eccessiva. Il season finale però spacca: la battaglia è sanguinosa, ben diretta, e trasmette con precisione i rapporti di forze in campo, cioè la sfida fra l’acume tattico di Ivar e la forza bruta (e morale) di Bjorn. Il biondo figlio di Ragnar riesce ad avere la meglio solo grazie al tradimento di Freydis, che poi muore strozzata per mano di Ivar, ma riesce così a riconquistare Kattegat. Rimarrà a lungo nella mente l’immagine della rediviva Lagherta, che riappare al figlio per portargli la spada del vincitore. Peccato che poi arrivi una visione in cui Bjorn ascolta parole di sventura dal defunto padre, e viene a sapere da veggenti anch’essi defunti che la battaglia non è finita: eccerto, perché Ivar mica è morto, e anzi si è nascosto e cova vendetta. La sesta stagione di Vikings sarà anche l’ultima, attendiamo il macello.

Vikings-Bjorn

1.Brooklyn Nine Nine 6×04 – Addio Gina
Ultima puntata per Chelsea Peretti, alias Gina, e naturalmente c’è spazio per tanta saggezza idiota in perfetto Linetti-style. A beneficiarne sono un po’ tutti i colleghi, che ricevono preziose perle utili a condurre la vita con sobrietà ed entusiasmo. Tutti tranne Mario Lopez, cioè Slater di Bayside School, che viene trattato malissimo da Gina semplicemente perché le andava.
Ci mancherà.
Gina, non Slater.
Cioè sì anche un po’ Slater, ma più Gina.

Brooklyn



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