20 Novembre 2020

Ghosts – Una serie piccina piccin, ma di grande qualità di Alessandro Molducci

Consigli per piccoli recuperoni: l’inglese Ghosts, che parla di fantasmi ma non per farvi saltare sulla sedia

Brit, Pilot

Ci sono serie che vogliono essere la fotografia del mondo che viviamo. Ci sono serie che vogliono addirittura rivoluzionare il nostro modo di sentire il mondo. Ci sono serie stupide. Ci sono un sacco di serie inutili.

Ma ci sono anche serie che non guardano in faccia nessuno, vanno dritte per dritte per la loro strada e raccontano qualcosa di impossibile, divertente E importante. Senza vantarsene. Tipo Ghosts.

Adesso vi spiego il “dritto-per-dritto”: coppia neo-matrimoniale, lui amabile, Mike, lei bellissima, Alison (Charlotte Ritchie, la girlfriend confusa di Feel Good). Comprano casa nella brughiera inglese. La casa è a dir poco infestata da fantasmi. Ma non è un horror.

Qui i fantasmi non sono motivo misteriosamente misterioso per cui tremare. I fantasmi sono: Julian (Simon Farnaby, attorone della stra-madonna da noi abbastanza sconosciuto, uno dei padri di quel capolavoro che fu Yonderland e tra i creatori proprio di Ghosts) ex-ministro molto italiota morto sul cesso e pertanto sempre in mutande; Thomas (Mathew Baynton, mitico protagonista di The Wrong Mans e You, Me And The Apocalypse), poeta fallito cinquecentesco immediatamente ed inesorabilmente innamorato di Alison; Pat, capo boy-scout con una freccia nel collo che non vi spiego perchè spoiler; il “Capitano”, ex generale convinto di poter raggruppare la sua marmaglia di fantasmi e che ovviamente non ce la fa; Fanny, aristocratica suicida che continua a suicidarsi ogni giorno e subissa Kitty, inserviente nera dell’ottocento che per una volta la persona di colore non è messa fuori posto ma anzi rimpolpa il racconto. E altri. C’è pure l’uomo primitivo, il mio preferito, ma il perché dovreste scoprirvelo da soli. Sono tanti. Ripeto: la casa è DAVVERO infestata.

Del resto della trama di Ghosts non mi sembra giusto raccontarvi nulla: ovviamente molti momenti comici sono dovuti all’interazione tra i due proprietari di casa vivi e tutti gli altri morti, a voi vedere se scoprirli o meno.

Quello che invece mi preme davvero segnalarvi è che questa non è una serie scema come si potrebbe anche pensare per come ve l’ho raccontata finora. Calca parecchio sulla scemenza, ma i suoi riferimenti sono altissimi, Monty Python in primis: quelle cose talmente cretine da farvi ridere della vostra cretineria per fare il giro a trecentosessanta gradi e farvi chiedere “Ma a ‘sta cosa non c’avevo mai pensato. Filosofia pura. Cos’è che sto guardando? Ghosts?”.

Ghosts è una serie della BBC piccina piccina, trasmessa in seconda fascia, pensata per farvi distrarre dalle brutture del mondo. Il fatto è che è stata pensata dai migliori comedians che oggi calchino l’Inghilterra (quasi tutti i “fantasmi” sono anche autori della serie) e che, come per Ted Lasso quest’anno, alla fine di ogni episodio vi sentirete meglio. Non trovo altre parole per consigliarvela, purtroppo non ho la fantasia degli autori di Ghosts. La prima stagione è della primavera 2019 e a settembre è arrivata la seconda. E non ha perso un grammo della sua intelligenza. A voi.

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