30 Novembre 2020

Serial Moments 454 – Dal 22 al 28 novembre 2020 di Diego Castelli

Martelli, inciampi e spade laser

ATTENZIONE! SPOILER MARTELLANTI DI THE WALKING DEAD WORLD BEYOND, STAR TREK DISCOVERY, THE UNDOING, FARGO, THE MANDALORIAN

5.The Walking Dead World Beyond 1×08 – Che dramma ragazzi
Nel complesso non posso che essere un po’ deluso da World Beyond, che mi sembrava potesse avere gli spunti giusti per trovare una sua strada all’interno del mondo di The Walking Dead e alla fine, purtroppo, è un po’ sempre la stessa roba. Però questa puntata la segnalo perché il racconto del passato di Silas, un passato in cui ha ucciso il padre violento non una, ma due volte (se consideriamo anche la sua versione zombie), è messo in scena con una forza espressiva che ha ricordato i bei tempi. Cioè, che botta.

4.Star Trek: Discovery 3×07 – Fili
Una puntata un po’ troppo lacrimevole, per i miei gusti, in cui però si tirano interessanti fili col tempo che fu, sia della stessa Discovery (con Michael che ritrova la madre) sia del passato remoto del franchise, con le immagini del compianto Leonard Nimoy/Spock, recuperate fra gli averi di Jean Luc Picard. Alla fine sono le cose che piacciono di più ai serialminder: unire i puntini, superare le barriere del tempo, sentirci tutti vicini nel perenne scorrere degli episodi.

3.The Undoing 1×05 – Martelli
Vabbè dai stavolta è facile: per mezza puntata parlano dell’arma del delitto, probabilmente un martello che non è mai stato trovato, e a fine episodio Grace trova proprio un martello nella custodia del violino del figlio. Figlio che proprio in questo episodio ha ammesso di aver intuito prima di tutti la tresca fra il padre ed Elena, e di esserne rimasto colpito se non sconvolto. La faccia di Nicole Kidman al momento della scoperta tradisce un’espressione da “ma c’è almeno un uomo di questa famiglia di cui possa fidarmi oppure niente proprio?”

2.Fargo 4×10 – Occhio che si scivola
Una delle caratteristiche fondanti di Fargo, fin dai tempi del film, è il suo scarso rispetto per l’epica della drammaturgia più tradizionale o, se vogliamo vederla dalla prospettiva opposta, il grande amore per il ruolo del Caso nelle vite degli esseri umani. Un menefreghismo così totale delle cose che “devono succedere”, trattandosi di una storia inventata, da rendere Fargo, paradossalmente, uno dei brand più realistici del cinema e della tv, proprio perché la vita, quella vera, raramente inizia, si sviluppa e finisce come nei film. Nel decimo episodio stagionale abbiamo un ennesimo e bellissimo esempio di questa grottesca ironia del destino: subito dopo aver ucciso Weff (che già era un evento da serial moment) Gaetano, uno dei personaggi centrali e più riusciti della stagione, inciampa sul marciapiede, cade, e per errore si fa saltare le cervella con la pistola, lasciando il fratello, con cui si era da poco riconciliato, nello sgomento più totale. In una qualunque altra serie sarebbe una cosa sciocca e inaccettabile, con Fargo invece è più o meno il motivo per cui la guardiamo.

1.The Mandalorian 2×05 – Ahsoka & Co.
Puntata fondamentale per tutti i fan dell’universo espanso di Star Wars. Il motivo più ovvio è la comparsa, per la prima volta in live action dopo che il suo nome era stato annunciato un paio di episodi fa, di Ahsoka Tano, personaggio ben conosciuto agli spettatori delle Clone Wars e di Rebels, e in generale figura chiave e molto amata di tutto l’universo di Star Wars che fa da corollario ai film principali della saga. Interpretata da una Rosario Dawson in formissima, Ahsoka fa la sua porcissima figura in versione non animata, a parte la discrepanza vocale data dal fatto che la Dawson non è la sua doppiatrice storica (Ashley Eckstein). Ma in questo episodio non c’è solo la prima jedi apparsa in The Mandalorian (quanto mi mancavano le spade laser…): abbiamo saputo finalmente il nome del Child (Grogu) e abbiamo avuto un’idea della sua età, visto che il piccoletto era già in giro al tempo delle Guerre dei Cloni: appare bambino solo perché la vita media della sua specie, la stessa a cui apparteneva il Maestro Yoda, è così lunga che la sua infanzia è praticamente pari all’intera vita di un umano. C’è inoltre un riferimento preciso di Ahsoka circa la sua ricerca del Grand’ammiraglio Thrawn, altro cattivo molto importante dell’universo espanso, che per ora è solo un nome buttato lì, ma possiamo immaginare di risentirlo in futuro, anche perché a dirigere l’episodio c’è Dave Filoni, che oltre a essere produttore di The Mandalorian era stato showrunner proprio delle Clone Wars, co-creatore di Rebels, e regista del film animato che introdusse proprio il personaggio di Ahsoka. Insomma, uno che sa cosa sta maneggiando.



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