The Sex Lives of College Girls – La nuova comedy di Mindy Kaling di Marco Villa
The Sex Lives of College Girls è una comedy fresca e ritmata, non a caso scritta da una delle autrici e comiche più talentuose in circolazione
Se penso a una serie ambientata nei dormitori di un college statunitense, il primo titolo che mi viene in mente è Greek. Che poi è anche il secondo e il terzo, perché se un elenco di serie ad ambientazione liceale sarebbe davvero semplice da completare, la faccenda è diversa quando si passa all’università. Non sto parlando di serie con personaggi che frequentano il college, ma di serie che ruotano intorno al college e ai suoi riti, magari estremizzati. Il mondo delle confraternite e delle feste, insomma, situazioni che offrono mille spunti per racconti leggeri e che possono essere poi declinati anche su altri generi (qualcuno ha detto Scream Queens?). Però si torna al punto di partenza: Greek e nulla più. Ecco perché The Sex Lives of College Girls è una serie interessante già dal suo tema.
The Sex Lives of College Girls (HBO Max dal 18 novembre, ma c’è tutto il primo episodio su YouTube). Ovvero: quando i titoli didascalici funzionano, perché di questo parla la serie. Quattro ragazze che arrivano in un college fittiIo del Vermont, con storie diversissime alle spalle: Kimberly (Pauline Chalamet, si è sorella di quello là) arriva dall’Arizona, America profondissima con tutti gli annessi e connessi e un fidanzato idealizzato, che impiega poco a rompere l’idillio; Bela (Amrit Kaur), di famiglia indiana benestante, che vuole sfondare come comica e cerca una vita sessuale il più possibile libera; Leighton (Reneé Rapp), l’immancabile ricca che è da sempre nel giro giusto, ma che si ritrova improvvisamente sola e con il segreto di una omosessualità sempre nascosta; Whitney (Alyah Chanelle Scott), la potenziale campionessa di calcio, nonché figlia di una senatrice, nonché amante del suo coach. Tutte storie che hanno un grosso nodo da sciogliere e che permetteranno alle ragazze di crescere, dopo essersi opportunamente schiantate su qualche muro di delusione.
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Situazioni personali che ruotano intorno al sesso e che sfruttano il trasferimento al college come detonatore di desideri e aspirazioni e con il corollario di feste e sbronze. Sì, detta così non è la cosa più invitante e rivoluzionaria, ma l’aspetto più interessante è il credito alla voce Created by, perché lì troviamo il nome della nostra amica Mindy Kaling, che da tempo non ha bisogno di presentazioni, ma giusto per chi era assente: The Office, The Mindy Project e recentemente Never Have I Ever. Kaling è un’ottima autrice e una comica non da meno e la cosa si vede: The Sex Lives of College Girls è una serie intelligente e non banale, che prende il classico racconto maschile delle folli notti al college e lo ribalta al femminile. E già non è poco, perché non stiamo parlando della classica comedy che prende tutti gli stereotipi più tipici dell’amicizia femminile, anzi: già dalla descrizione dei personaggi, è piuttosto evidente che si tratta di caratteristiche che vogliono andare a sfatare proprio quei luoghi comuni, ormai cristallizzati. E in questo ribaltamento sta il primo punto di forza di The Sex Lives of College Girls.
Il secondo è il tentativo di andare oltre una comicità superficiale: i college sono la culla di tutto quel mondo che viene genericamente definito “woke” (e che era stato raccontato da The Chair, pochi mesi fa) e The Sex Lives of College Girls si prende la libertà di piazzare qualche presa in giro qua e là, come accade nel primo episodio. In un momento di autocoscienza tra matricole, un ragazzo comunica ad altri compagni di università di essere gay e di aver sempre patito questa situazione, ma di avere finalmente trovato la forza di esprimere se stesso. Reazione degli altri: sostanziale indifferenza, che andrebbe bene se fosse intesa come un: “non c’è bisogno di dirlo, ognuno fa quello che vuole”. Peccato che trenta secondi dopo arrivi un coming out molto simile, che invece strappa un coro di: “awwww” da tutte le ragazze presenti. La differenza? Il secondo ragazzo è molto più carino del primo. Non è critica feroce, ovvio, è una piccola punturina, ma è importante che ci sia, perché segnala un intento chiaro da parte di Kaling e del suo gruppo di autori, intento che speriamo di ritrovare anche nelle puntate che verranno.
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Al termine dei primi episodi, The Sex Lives of College Girls si impone come qualcosa di estremamente fresco: ha un buon ritmo, le interpreti sono adatte e – udite udite – si ride pure. E sapete come la pensiamo da queste parti sulle comedy che fanno ridere davvero: sono sempre meno e quando capitano, bisogna segnarsele.
Perché guardare The Sex Lives of College Girls: perché ha un taglio interessante e un ritmo che tira dentro
Perché mollare The Sex Lives of College Girls: perché è una comedy post-adolescenziale molto dritta
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