16 Novembre 2022

Mammals – Prime Video: un buon primo episodio e nulla più di Marco Villa

Il primo episodio di Mammals non è male e ha pure un bel cliffhanger: ma le cose buone purtroppo finiscono lì

Pilot

Non so da quanto tempo non succedeva, ma ho visto tutta Mammals in due sere. Ora, non si tratta dell’impresa della vita: sono sei episodi da meno di mezz’ora e in più per uno sfortunato incrocio di eventi le serate sono state pure molto lunghe, ma non succedeva da tantissimo. Mi piacerebbe dirvi che questa fiammata di vita seriale sia stata all’insegna dell’entusiasmo, ma non è così. Anzi, è proprio l’opposto, perché se mi fossi limitato a vedere il primo episodio sarei stato cautamente positivo su Mammals. Dopo averla vista tutta, invece, non si può fare a meno di dire che non ci siamo proprio.

Disponibile su Prime Video dall’11 novembre, Mammals è una potenziale capolista per la categoria “serie che sarebbero dovute essere un film”. La durata è inferiore alle tre ore e sono davvero tante le scene che alzano da sole la mano per dire: “Potevo essere tagliata!”. La storia, intanto: James Corden interpreta Jamie, cuoco sulla quarantina che è in un momento cruciale della propria vita, visto che finalmente sta per aprire il suo primo ristorante. Il locale si chiamerà Amandine, come l’amatissima moglie (Melia Kreiling) con cui sta per avere il secondo figlio. Qualcosa però va storto e si verifica un aborto spontaneo. 

I due sono distrutti e, in quella situazione, Amandine consegna a Jamie il proprio telefono, chiedendogli di informare amici e parenti di quanto è successo. Jamie esegue, ma mentre porta avanti il compito, sul telefono della moglie arrivano messaggi di un certo Paul: sono espliciti e inequivocabili, Amandine ha un amante.

Tutto questo accade nella prima metà dell’episodio di apertura e la serie si struttura quindi sul modo in cui Jamie cerca di affrontare la notizia, ovvero evitando un confronto con la moglie e cercando di indagare. L’indagine porta però a galla altre brutte scoperte, che culminano in quello che è il passaggio migliore di tutta la serie, ovvero il cliffhanger che chiude la prima puntata. Da quel momento, Jamie si infila in una china da cui non potrà mai più risollevarsi: il matrimonio è finito, è chiaro a tutti, ma i personaggi impiegheranno sei episodi per arrivarci. 

Sei episodi nei quali viene raccontata anche la storia di un’altra coppia: Lue (Salli Hawkins) e Jeff (Colin Morgan). In apparenza hanno un loro equilibrio, per quanto particolare, in realtà anche loro vivono in una relazione non così salda. Lue, in particolare, vive un’insoddisfazione cronica, che la porta a sognare di vivere nella Parigi della Belle epoque, come assistente di Coco Chanel. E quando dico “sognare di vivere” intendo che per lunghe sequenze assistiamo a questo sogno, in una rimodulazione del concetto di “non interessante”.

Mettendo a confronto queste due coppie, Mammals vorrebbe proporsi come un focus sulle relazioni e il titolo stesso (“mammiferi”) dà l’idea di voler puntare su una sorta di osservazione scientifica. Ambizione enorme, insomma, ma resa pasticciata: la coppia principale inizia presto a girare su se stessa, con Jamie che si comporta in modo insensato e viene raccontato con grandi discontinuità, senza una progressione adeguata. Per dire: il suo percorso nella serie è molto legato al lancio del ristorante, ma entriamo in questo mondo molto tardi nella serie. Amandine poi è ritratta come una donna a suo modo misteriosa, indecifrabile, un trattamento che sarebbe comprensibile se lei e Jamie fossero una coppia fresca, ma che è del tutto pretestuoso se riferito a una coppia sposata e con figli.

Se il pilot di Mammals ha una sua più che lodevole dignità, più ci si addentra nella serie, più ci si perde, tra un Corden che sembra sempre avere la profondità e il tiro da sketch televisivo e velleità autoriali che provano a mischiare passato e presente, senza rinunciare a giocare la carta della grande metafora visionaria, che arriva letteralmente dal cielo, nel finale. Un finale che non sto a spoilerare, ma che vuole essere sorprendente e spiazzante, ma che è solo deludente e fuori scala. La parola chiave in fondo è pretenziosità: Mammals è una serie che vuole essere più di quello che è e finisce per bruciarsi.

Perché guardare Mammals: perché il primo episodio e il suo cliffhanger catturano

Perché mollare Mammals: perché più ci si allontana da quel cliffhanger, più la serie affonda



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