12 Giugno 2013

The Ice Cream Girls – Niente chioschi di gelati, si parla di omicidio di Marco Villa

Storiacce tra insegnanti e allieve

Brit, Copertina Pilot, Pilot

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Io ho un po’ un problema con le serie ambientate in diverse epoche. Non intendo le serie in costume, intendo quando un personaggio viene mostrato in diverse epoche della sua vita e queste epoche vengono fatte poi incontrare grazie a una vicenda comune. Roba banalotta, lo so bene, ma io in questi casi parto già con un pregiudizio strafavorevole. Che ci volete fare? Ognuno ha le sue debolezze. Al Castelli piacciono le serie brutte, a me piacciono le serie fatte così.

The.Ice.Cream.Girls.S01E02Sarà per questo che il pilot di The Ice Cream Girls (serie inglese, tre episodi, andata in onda su ITV, tratta dall’omonimo romanzo di Dorothy Koomson) non mi è parso malvagio. Di cosa parla? Parla di un caso di omicidio accaduto vent’anni fa. Un insegnante ucciso, storie torbide tra lui e alcune alunne. Due di queste, rivali in amore, ai tempi sono state ritratte insieme in una foto in cui mangiano un cono gelato. Da lì, per la stampa, sono diventate le Ice Cream Girls. Una della buona società (pur non essendo ricca sfondata), con un avvocato in famiglia. L’altra di tutt’altra classe sociale. Ovviamente in carcere finisce la poverella, mentre la brava ragazza si trasferisce altrove e si rifa una vita. Torna nel paesello natio per assistere la madre malata e giusto in quei giorni viene scarcerata la condannata, che da sempre si dichiara innocente. Da lì parte del gran drama, con la vita dell’assolta pronta a essere ribaltata completamente e con la condannata in cerca di un riscatto che, fin da subito, è a tanto così dalla vendetta verso chi si è fatta una vita e una famiglia (al suo posto).

35273Lo so, niente di esaltante o da strapparsi i capelli. E lo dico come premessa: nel pilot tutto si incastra con una tale consequenzialità e semplicità da togliere ogni tipo di verosimiglianza o di realismo. Tolta questa problematica, per il resto The Ice Cream Girls scivola via tranquillo. A parte la sovrapposizione dei piani temporali, ci sono altri aspetti interessanti. Su tutti la figura del viscidissimo insegnante che si accoppia con le giovani studentelle. Lui non è il figone tormentato, è un viscido al 100% che usa ogni briciola del suo “potere” per portarsi a letto le ragazzine. Altro aspetto notevole è la musica: la ragazza incarcerata, uscendo di prigione, ritrova le cassette che ascoltava da teenager e se le rimette in cuffia. Parte così una colonna sonora anni ’90 che dà sempre un certo brividino, così come accade in My Mad Fat Diary. E poi c’è la vicenda crime vera e propria con il dubbio gigantesco su come siano andate le cose.

The Ice Cream Girls non è la serie dell’anno e forse nemmeno la serie del mese. È un prodotto perfettamente in media con quanto esce in Inghilterra. Il che vuol dire un livello piuttosto alto. Se tante volte ho esaltato le serie inglesi, intimando la visione a piè spinto, però, stavolta non siamo da quelle parti. Una serie interessante, nulla di più.

Perché seguirlo: perché la struttura – pur non essendo nuovissima – è comunque interessante. E per la musica che affiora qua e là.

Perché mollarlo: perché è qualche gradino sotto le eccellenze inglesi



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