11 Dicembre 2013 4 commenti

Nuove serie tv – Il bilancio dell’autunno 2013: ecco quelle da vedere di Marco Villa

Prima di Natale, facciamo il punto sulle nuove serie tv che meritano davvero di essere viste

Copertina, I perché del mondo, On Air

Vi avevamo presentato il calendario completo, l’elenco delle dieci nuove serie tv che ci attiravano di più e delle cinque nuove serie tv che ci attiravano di meno. Delle prime dieci, alcune si sono rivelate pessime (la peggiore? The Crazy Ones), altre mediocri, una ottima. Delle seconde cinque, nessuna si è riscattata, anzi. Arrivati a dicembre (e dopo aver visto una quarantina di pilot) siamo pronti a fare il primo bilancio sulla stagione autunnale, per dirvi quali nuove serie tv dovete vedere se volete guardare solo il meglio.

È andata decisamente meglio dello scorso anno, quando non partì niente, ma proprio niente di davvero interessante. Quest’anno invece possiamo parlare di una serie da top assoluto (Masters of Sex), di una che ha le carte giuste per diventare un piccolo classico (Brooklyn Nine-Nine), di una che ha fatto vedere buone cose e ha ancora del gran potenziale da esprimere (Hello Ladies) e di una che riesce a mettere insieme le necessità di un network generalista e la voglia del pubblico di qualcosa di diverso (The Blacklist). Masters of Sex e The Blacklist sono già state rinnovate per una seconda stagione, mentre per le altre due non c’è stata ancora nessuna comunicazione (e per Brooklyn Nine-Nine non sarà facile). Due drama e due comedy, equilibrio perfetto. In attesa di un 2014 che promette benissimo. Ma questo è un altro post. Come sempre, le presentazioni qui sotto sono di Diego Castelli (DC) e Marco Villa (MV)

MASTERS OF SEX (SHOWTIME)

masters of sex showtime

Dovessi scegliere un aggettivo per definire Masters of Sex userei “precisa”. La serie tv creata da Michelle Ashford e dedicata alla storia dei pionieri degli studi sul sesso Masters & Johnson è un prodotto in cui non c’è mai una cosa fuori posto. La cura maniacale per il dettaglio in un primo tempo può sembrare quasi stucchevole e controproducente, ma dopo qualche puntata Masters of Sex decolla, diventando in assoluto una delle serie più originali e ben fatte di questi anni. I continui progressi nella ricerca messi a segno dalla coppia di studiosi si accompagna al racconto delle loro vicende private, sempre e comunque legate a doppio filo al tema del sesso. I due personaggi sono reali, la storia è ovviamente romanzata ma non per questo non verosimile. Masters of Sex è una serie in cui ogni cosa è curata alla perfezione: scenografie ineccepibili ma mai troppo evidenti, regia pulita, interpretazioni perfette. Se il Bill Masters di Michael Sheen è un personaggio tutto giocato sulla sottrazione, la Virginia Johnson di (una splendida) Lizzy Caplan riesce a prendersi tutta la serie sulle spalle, imponendosi come una delle figure femminili più forti della serialità recente. Se aggiungete una scrittura e un casting senza pecche anche per i comprimari, capirete perché Masters of Sex deve essere il primo titolo sulla vostra lista delle nuove serie tv da vedere. (MV)

THE BLACKLIST (NBC)

The Blacklist

Per un po’ The Blacklist ha navigato nello stagno dei prodotti “onesti”. In quel momento sarebbe stato fuori da questa classifica, perché era al livello di uno Sleepy Hollow, tanto per capirci. Certo, è un crime con un concept semplice ma efficace (il terrorista che inizia a collaborare con l’FBI e consegna una blacklist di cattivoni da catturare), è ben costruito e ben girato, e James Spader ha un un carisma che arriva da lì a qui. Non come Sua Inespressività Dylan McDermott, che scorazza nel rivale Hostages tra mille (troppi) capovolgimenti di fronte e una faccia sempre uguale. L’impennata di The Blacklist, che giustifica l’irruzione perentoria in questo breve elenco, si deve però al nono e decimo episodio. Un concentrato di suspense, emozione e fredda violenza – con l’aggiunta di nuovi semi narrativi per il futuro – che ha alzato di brutto l’asticella, come se gli autori avessero voluto gridare “sì ok, siamo un crime da tv generalista, ma guardate che se appena appena ci impegniamo spacchiamo tutto”. Ovvio che questo livello va mantenuto in futuro, o perlomeno riproposto spesso, ma la solidità mostrata da The Blacklist, in termini di produzione e risultati d’ascolto, fa della serie la candidata ideale per una vita lunga e piena di soddisfazioni. (DC)

BROOKLYN NINE-NINE (FOX)

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Lo schema è di quelli facili facili: un poliziotto sopra tutte le righe possibili e un capitano integerrimo, che non sorride mai. Intorno, una manciata di detective mezzi idioti. Una serie così può diventare stupida e inutile in mezza puntata, oppure trasformarsi in qualcosa a cui ti affezioni tantissimo. Brooklyn Nine-Nine appartiene alla seconda categoria e arrivati a metà della prima stagione si può senz’altro inserire tra le cose più belle dell’autunno 2013. Brooklyn Nine-Nine (come i suoi genitori The Office e Parks and Recreation) è una serie fatta esclusivamente di personaggi. Certo, siamo in un commissariato di polizia, ma delle indagini non ce ne frega niente: si tratta di casi banali, inutili, che vengono usati solo per fare innescare le situazioni comiche. Dopo alcune puntate di rodaggio, la serie inizia a ingranare sul serio, fino a decollare definitivamente al decimo episodio, quello del giorno del Ringraziamento. È qui che il rapporto tra Jake Peralta (un Andy Samberg a tratti pure eccessivo) e il suo capitano raggiunge il punto più alto e in cui si trovano le battute migliori di questi primi episodi. Nel frattempo, tutti i comprimari hanno già conquistato il vostro affetto imperituro, tirandovi dentro in Brooklyn Nine-Nine senza appello. In caso contrario, non avete un cuore, sappiatelo. (MV)

HELLO LADIES (HBO)

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Forse la serie più di nicchia di questo quartetto, Hello Ladies è la classica non-comedy che da queste parti genera ammirazione e gioia. E’ una commedia, certo, ma non si ride mai sguaiatamente, né si sente mai la mancanza delle risate di sottofondo, perché il disagio provato nei confronti dei personaggi renderebbe qualunque manifestazione esplicità di ilarità una cattiveria troppo grande. Ma è proprio questo il fascino dello show di Stephen Merchant, allievo e braccio destro di Ricky Gervais. Una serie ambientata nella Città degli Angeli, dove tutto dovrebbe essere luccicante e glamour, con un protagonista letteralmente affamato di bella vita… ma costretto a rimanerne ai margini, in una specie di angolo buio da cui le gnocche si allontanano, e dove gli amici sono più che sfigati. Ironia, cinismo, malinconia e un pizzico di tenerezza per una serie dalle molte facce, tutte meritevoli di una possibilità. (DC)



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