26 Gennaio 2022

Archive 81 – Netflix: una serie sbagliata, che però funziona di Marco Villa

Archive 81 di Netflix è una serie che promette, non mantiene e poi inizia improvvisamente a rilanciare: una serie horror a cipolla.

Pilot

Ci sono due questioni di fondo, in Archive 81 – Universi alternativi. E sono di tenore opposto. C’è una questione che può irritare praticamente dal minuto zero e una che invece può spingere alla visione fino in fondo. Sembra una cosa negativa, ma il solo fatto che una serie riesca a smuovere sentimenti così contrastanti è qualcosa, su questo non ci piove. E dopo aver visto i primi episodi, beh è stato davvero complicato compilare il classico perché guardarla/mollarla che chiude tutte le recensioni dei pilot su Serial Minds.

Archive 81 – Universi alternativi (poi la smetto con il titolo italiano, ma almeno il SEO è contento) è una serie di Netflix disponibile dal 14 gennaio. E sappiate che, senza il sottotitolo italiano aggiuntivo, nei primi episodi di fatto ignorereste l’esistenza di quelle realtà parallele. Perché Archive 81 inizia come un classico footage horror, ovvero una serie che si basa su filmati ritrovati in modo misterioso, che contengono immagini ancora più misteriose. Ovvero, tutto quel filone che, se avete più di un tot di anni, vi fa suonare subito la campanella: Blair Witch Project

I filmati in questione sono quelli registrati su una serie di cassettine da Melody Pendras (Dina Shihabi) una studentessa che a fine anni ‘90 stava realizzando un documentario su un palazzo di New York. Detto palazzo brucia, la studentessa sparisce insieme a un’altra decina di probabili vittime, mentre le cassette vengono ritrovate. Più di vent’anni dopo, tocca a Dan Turner (Mamoudou Athie), un archivista/ricercatore/nerd delle immagini metterci mano, per provare a restaurarle. Dan ha perso la famiglia proprio in un incendio e già dalle prime immagini viene completamente rapito dalle cassette. Accetta così di restaurarle tutte, intascando il lauto assegno di un’azienda misteriosa (pure lei) che gli affida l’incarico, ma che lo confina sui monti, in una situazione che è un po’ Shining, ma in solitaria e con una specie di bunker al posto dell’Overlook Hotel.

La faccio breve: dai filmati, Dan capisce che la storia di Melody ha più di un punto inquietante, che l’azienda che gli ha affidato l’incarico non è proprio un’azienda tranquilla e soprattutto che tutta la faccenda potrebbe riguardare anche suo padre, proprio quel padre morto in un incendio come l’autrice dei video. Non sto a entrare nella trama, vi basti sapere che Archive 81 è una serie un po’ a cipolla, in cui non solo gli indizi, ma la natura stessa della serie emerge un po’ alla volta: scelta che – Midnight Mass docet, per citare l’ultimo caso – è decisamente coerente con l’essenza stessa di una serie horror, ma che ha bisogno di fondamenta solide.

E qui torniamo al grande bivio iniziale, perché personalmente ho fatto una gran fatica a fidarmi di questa serie. Perché è sì basata sul filmato ritrovato ed è sì filtrata dal punto di vista di Dan, che insieme a noi guarda quelle immagini per la prima volta. Ma non è solo così: scopriamo la vicenda di Melody non solo dai filmato che lei ha girato, ma anche da scene che ambientano quei filmati. Così abbiamo campi e controcampi di quello che succede mentre la videocamera registra (come nella foto qui sotto), ma soprattutto scene girate quando la videocamera di Melody è spenta. E qui le cose vanno meno bene, perché salta tutto il principio di fondo. Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse questo il focus intero dei primi episodi e di fatto il motore stesso della serie, che in fin dei conti diventa semplicemente basata su due archi temporali.

Allo stesso tempo, però, Archive 81 si impone per degli spunti interessanti, su tutti quella struttura a cipolla con progressivo disvelamento, capace di spostare il baricentro della serie verso diversi sottogeneri horror. Archive 81 non sembra avere la potenza narrativa di una Midnight Mass, ma non è nemmeno una serie da poco: nasce con un po’ di difetti, ma lungo la strada può trovare la forza per farli dimenticare. 

Perché guardare Archive 81: perché non si accontenta di essere un unico tipo di horror

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