28 Gennaio 2011 3 commenti

Italian covers di Diego Castelli

Nuovi mirabili progetti di fiction! (oh, tutta roba inventata per fare i cazzoni, sia chiaro…)

Tempo fa vi abbiamo parlato di Smarriti, ambizioso progetto di fiction italiana, attualmente in fase di perfezionamento del copione.
Il nostro articolo ha suscitato notevole clamore nella stampa specializzata e, curiosamente, sono in gran numero gli esperti di filologia seriale che hanno ravveduto una qualche somiglianza tra Smarriti e Lost (una presunta vicinanza contenutistica che, francamente, io non ravviso).
Fatto sta che altre case di produzione si sono fatte avanti, approvando la scrittura di nuovi progetti che si ispirano, in maniera più o meno vaga, a ben noti telefilm americani.
Eccone una breve lista.

Dottor Domicilio (liberamente tratto da House – MD)
Giulio Scarpati nei panni di Gregorio Domicilio, un medico dalle abitudini ben poco convenzionali: azzecca le diagnosi più semplici al primo colpo, si preoccupa effettivamente delle condizioni dei pazienti, è preciso e soprattutto svelto, non si prende pause-sigaretta quando tu fai vedere che lo squarcio che hai sulla mano comincia a buttare davvero troppo sangue per essere un “taglietto”. Da capire come gli spettatori italiani accoglieranno un personaggio così lontano dalla loro esperienza quotidiana.

Casalinghe menomate (liberamente tratto da Desperate Housewives)
La storia di quattro donne di casa: una cieca, una sorda, una muta, una precaria. Tra pettegolezzi e ciambelloni, le protagoniste si trovano coinvolte in una buffa serie di misteri per le viuzze di Agrate Brianza. Per la prima volta in Europa, la sceneggiatura della serie sarà interamente scritta in braille, e i registi dei vari episodi si impegneranno a dare le indicazioni agli attori usando solo il linguaggio dei segni. Il pilot dovrebbe venire pronto a giugno 2037.

Sfing (liberamente tratto da Fringe)
Scritta dal giovane ma promettente Giovanni Giacobbe Abrami, la serie racconta di Gualtiero Vescovo, archeologo barese accortosi solo dopo sette anni di università che a studiare archeologia non ti assume nessuno. Nella speranza di trovare un impiego, decide allora di costruire un portale interdimensionale per raggiungere un universo parallelo, ma ben presto si accorge di non potercela fare, perché ignorante in tutte le materie necessarie alla realizzazione del portale stesso. Buona parte degli episodi vedranno Gualtiero piangere rammaricato per aver scelto il percorso di studi sbagliato.
Una serie non-narrativa, coraggiosa, postmoderna. Da vedere.

Pantelleria 5-0
(liberamente tratto da Hawaii Five-o)
Gabriel Garko, Ricky Memphis, Fabrizio Bracconeri e Fiammetta Cicogna interpretano quattro poliziotti dal piglio deciso e dalla morale ferrea, impegnati a far trionfare la giustizia nella nota isola siciliana. Saltuariamente non disdegnano partite di calcetto con la locale rappresentativa di pensionati, puntualmente sconfitti con punteggi rotondi. Pare che al momento ci sia qualche problema quantitativo: la produzione chiedeva 20 episodi, ma gli sceneggiatori hanno risposto che a Pantelleria non succede mai un cazzo e riescono a inventarsi giusto un paio di puntate, più forse qualche spot per lo zibibbo. Va detto che la serie può facilmente essere trasformata in un’apologia della terza età.

L’impero della passeggiata sul mare costruita con assi di legno (liberamente tratto da Boardwalk Empire)
Ambientato negli anni Trenta, a Termoli, racconta di un gruppo di carpentieri molisani decisi a costruire la prima passeggiata in legno della città. Le cose si complicano quando il loro progetto viene osteggiato dai Proibizionisti, antica loggia massonica della regione che punta a lasciare il paesaggio così com’è, ostacolando qualunque intervento architettonico al grido unanime di “là dove c’era l’erba ora c’è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà (aa-aa-aa-aaa)”. Si parlava di Francis Ford Coppola per la regia del pilot, ma il noto regista italo-americano ha declinato l’invito perché troppo impegnato con le riprese de Il Padrino Parte IV – Vi presento i piccoli padrini, con Ben Stiller e Robert De Niro (bisogna pur mangiare…). Al suo posto è stata chiamata Cinzia Th Torrini, che però avrebbe chiesto la modifica del titolo in Elisa di Rivombrosa va nella Terra Ribelle. La produzione sta vagliando la richiesta.

E per finire, un graditissimo adattamento per gli amanti del musical:
REgazzini canterini (liberamente tratto da Glee)
Un insegnante di liceo sottopagato, in procinto di divorziare e infelicemente innamorato di una collega docente affetta da numerose fobie, capisce che l’unico modo per allontanare il desiderio di suicidio è tirare insieme un po’ di disadattati della scuola per fondare un gruppo di canto. Le oggettive difficoltà dei ragazzi – un’immigrata obesa, un omosessuale dichiarato, un giocatore di calcio con scarsissime doti intellettive, due lesbiche appassionate di danza del ventre, una ragazza madre e un’asiatica balbuziente – verranno superate grazie all’arrivo della protagonista Rachele, interpretata da Alessandra Mastronardi, che non riuscirà in alcun modo ad aiutare i compagni nel canto, ma in compenso gli insegnerà tutti i segreti dello spaccio di cocaina, di cui è assidua consumatrice.
Per la parte dell’insegnante è stato scelto Fiorello, che a causa dei suoi numerosi impegni potrà essere presente solamente in tre episodi, dopo i quali lascerà al suo personaggio la libertà di togliersi la vita.
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Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta. Non sappiamo quanti di questi progetti riusciranno effettivamente a riempire i palinsesti. Possiamo solo sperare che tutto questo ben di Dio raggiunga presto le nostre case. Non sto più nella pelle.
Forse sono ingrassato.



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