6 Giugno 2017 12 commenti

Still Star-Crossed, il sequel di Romeo e Giulietta è un polpettone per teenager di Marco Villa

Cosa è successo a Verona dopo la morte di Romeo e Giulietta? Still Star-Crossed prova a raccontarlo

Copertina, Pilot

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Se si mettono nella stessa frase la parola adattamento e il titolo Romeo e Giulietta, tutti subito pensano alla pietra angolare dell’educazione sentimentale di ogni ragazza (e non solo) nata negli anni ‘80, ovvero Romeo+Juliet, il film del 1996 di Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio e Claire Danes al massimo della loro bellezza. Una botta romantica che ha avuto un impatto non da poco sui teenager del tempo, un’operazione che oggi si prova a ripetere con Still Star-Crossed, sotto lo stemma sempre potente di sua maestà Shonda Shondaland Rhimes.

Still Star-Crossed è una nuova serie di ABC in onda dal 29 maggio e basata sul libro omonimo di Melinda Taub. Il punto di partenza è presto spiegato: tutti conoscono la storia di Romeo e Giulietta, ma a nessuno è mai venuto in mente di raccontare cosa succede a Verona tra Montecchi e Capuleti dopo il doppio suicidio dei due giovani innamorati. Still Star-Crossed parte proprio da qui, dalla situazione di incredulità vissuta dalla città e dalle famiglie, per raccontare una storia del tutto nuova che si innesta su un grande classico.

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Still Star-Crossed non è una rielaborazione in chiave contemporanea o una reinterpretazione particolare: tempo e luogo sono sempre quelli, la Verona di fine ‘500 scelta da Shakespeare come ambientazione. A cambiare è ovviamente il linguaggio: siamo infatti di fronte a una serie teen, che prende il grande tema dell’amore impossibile e lo sviluppa secondo i canoni più classici del genere. Il punto di partenza è che Verona ha bisogno di pace e allora Montecchi e Capuleti vengono costrette dal principe Escalo a far sposare due ragazzi delle famiglie, i quali mal si sopportano e si tirano frecciatine lungo tutto il primo episodio. Ovviamente ci sono ulteriori inghippi: la promessa sposa è in realtà innamorata (ricambiata) del principe, mentre la mamma di Giulietta non può accettare di vedere un’altra ragazza in quello che sarebbe dovuto essere il posto della figlia.

Teen drama, si è detto, con i giovani che si comportano esattamente come teenager di oggi, ma senza lo smartphone. E ci sta, così come ci sta l’idea generale del sequel del grande classico. Quelle che si faticano a comprendere, invece, sono le reinterpretazioni sul contesto: la Verona raccontata da Still Star-Crossed è una Verona governata da una famiglia nera, così come neri sono tanti dei nobili di prima fila. Il motivo è da ricercare nella diversità di cast che è tratto tipico delle serie teen, ma l’effetto finale è piuttosto straniante, visto il tempo e l’ambientazione.

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Questo tratto, unito a una scrittura che punta al tutto&subito con spiegoni e rispiegoni, finisce per abbattere i buoni propositi alla base della serie. Come già detto, l’idea era valida, ma è stata sviluppata nel modo più piatto e semplice possibile. Viene da chiedersi come sarebbe stato il risultato finale, se la serie fosse stata prodotta per la tv inglese.

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