7 Agosto 2017 6 commenti

Serial Moments 293 – Dal 30 luglio al 5 agosto 2017 di Diego Castelli

Ma non si era detto che le donne dominavano le serie tv? No perché qui muoiono tutte…

ATTENZIONE! SPOILER PRE-VACANZE DI CASUAL, RICK AND MORTY, ORPHAN BLACK, PREACHER, GAME OF THRONES!!

 

5.Casual 3×13 – Bye bye (with) baby
Per una serie che si chiama “Casual” – e che al suo cuore ha il tentativo disperato (e fallito) dei protagonisti di vivere una vita semplice e tranquilla – è difficile immaginare grandi rivolgimenti e twist clamorosi. Non siamo in Game of Thrones, ma neppure in Desperate Housewives. Il finale di stagione conferma il tono pacato di un prodotto che però continua a piacere, che crea affezione, e che ci fa sentire a nostro agio, a confrontare le nostre piccole idiosincrasie con quelle di personaggi difettosi ma a loro modo adorabili. Poi in effetti la sorpresa c’è: Rae è incinta, e ora Alex avrà il suo bel daffare a schivare i problemi che ne deriveranno.

Casual

4.Rick and Morty 3×02 – Il braccio violento della legge
Il ritorno di Rick and Morty ci riempie il cervello di gioia e follia, mentre i nostri amati protagonisti si fiondano un mondo vagamente Mad Max-oriented. E ovviamente i serial moments si sprecano, dalla malinconia che sempre circonda il povero Jerry, alla memoria muscolare che viene iniettata nel braccio sinistro di Morty, rendendolo una macchina da guerra, arrivando al delizioso twist dei selvaggi postapocalittici che, una volta dotati di elettricità e comodità, diventano niente più che noiosi vicini di casa. Insomma, la consueta dose di assoluta creatività, talmente densa che è facile immaginare come ci sia voluto tutto questo tempo per avere i nuovi episodi: questa è roba che non si può partorire in un pomeriggio.

Rick and Morty

3.Orphan Black 5×08 – Duello
Una puntata che sembrava tutto sommato serena, con una specie di festa dei cloni abbastanza pacchianona ma divertente, che però finisce in tragedia. S si trova faccia a faccia con Ferdinand, lo fa incazzare, e quello le spara. La nostra vecchia madre/spia/guerriera però ha un ultimo asso nella manica, o meglio un proiettile nella pistola, e uccide Ferdinand con un ben piazzato colpo alla gola. A pochi episodi dalla fine della serie era scontato che un po’ di gente importante cominciasse a morire, e la morte di S in questo senso non arriva così imprevista. Allo stesso tempo, ci mancherà, RIP.

Orphan Black

2.Preacher 2×07 – Un bel cattivone è quello che ci vuole
Ci sarebbero anche cose interessanti, nel prosieguo delle avventure di Jesse, Cassidy e Tulip: strane roulette russe da bar, incubi terrificanti, surreali dialoghi padre (vampiro)-figlio (umano). Ma in questo episodio tutto è spazzato via dall’arrivo di un nuovo cattivo, un personaggio di cui già avevamo sentito parlare nelle scorse settimane, ma che ora si presenta per davvero: parliamo di Herr Starr, interpretato da un bravissimo Pip Torrens (visto di recente in The Crown), un uomo glaciale e spietato, assoldato da una misteriosa organizzazione che punta alla protezione dell’eredità di Gesù Cristo, nella prospettiva dello svelamento al mondo di un suo fantomatico erede. I flashback che ci raccontano dell’ingresso di Starr nell’organizzazione, fra prove di abilità ed eliminazione degli avversari, ci regalano una spettacolare pagina di vero “cine-comic”, minuti e minuti fatti di deliziosa malvagità e un’ironia assolutamente esplicita che però non toglie nulla al senso di pericolo che ora ammanta il futuro, inevitabile incontro fra Starr e il nostro Jesse. Ci sarà da divertirsi.

Preacher

1.Game of Thrones 7×03 – Denso ma bello
C’è un comprensibile entusiasmo generale per la settima stagione di Game of Thrones, ma ho anche sentito qualche critica rivolta a episodi che starebbero correndo molto, pure troppo, dando troppa attenzione allo scorrere della trama e poco alla qualità della messa in scena.
Ebbene, questi sono matti completi, probabilmente gli stessi che l’anno scorso e l’anno prima si lamentavano che non succedeva niente, e ora spaccano le balle perché succede troppo. La verità è che mancano due stagioni, c’è molto da raccontare e giustamente, e finalmente, stanno succedendo un sacco di cose in ogni episodio, come sempre accade quando gli autori vedono la fine del tunnel e ci tengono a lasciare tutto in ordine. Il tutto senza in realtà perdere alcunché in termini di qualità e di forza (guardate la qualità dei dialoghi, o delle scelte di montaggio, ricordate la giornata di Sam?).
In questo episodio ci sono almeno due sequenze eccezionali, che ricorderemo a lungo. La prima è la tortura psicologica di Cersei ai danni di Ellaria: la regina Lannister può finalmente vendicarsi della morte della figlia, e orchestra una tortura perfetta, in cui la figlia di Ellaria viene avvelenata, e la madre non viene neanche sfiorata, ma è però costretta a stare nella stessa stanza in cui la ragazza morirà e si decomporrà. E l’altra scena già cult è quella della morte di Olenna, la vecchia e astuta Tyrell (pure lei) avvelenata da Jaime, che però non solo non perde la sua dignità, ma riesce anche a piazzare un ultimo colpo di coda. Funziona tutto in quella scena: il dialogo pacato, i gesti misurati, la sostanziale immobilità del dialogo contrapposto alle battaglie combattute altrove, l’espressione sconvolta di Nikolaj Coster-Waldau alla notizia che è proprio lei la colpevole della morte di Joffrey. Ma soprattutto quel velo di spietatezza e cinisco che ammanta le ultime parole di Olenna, una che abbiamo imparato ad amare un po’ come si amano tutte le anzianotte dei telefilm, ma che ci ha tenuto a lasciarci con un ultimo scatto d’orgoglio: sì, sono una vecchietta simpatica, ma sia ben chiaro quando serve ammazzo i bambini. Adorabile!

Game of Thrones



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