29 Marzo 2021

Serial Moments 469 – Dal 21 al 27 marzo 2021 di Diego Castelli

Alberi magici, foto d’epoca e Locke

ATTENZIONE! SPOILER PRIMAVERILI DI RESIDENT ALIEN, SHAMELESS, THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER, GENERATION, THIS IS US, AMERICAN GODS

6.Resident Alien 1×09 – Esperti di alieni
Una puntata con diversi sviluppi interessanti, fra cui naturalmente la scoperta, da parte di D’Arcy, del cadavere del vero Harry nascosto nel congelatore. Ma a comparire nei serial moments devono essere i camei: Harry e Asta vanno a un convention di invasati degli alieni, con lo scopo di trovare qualcuno che abbia effettivamente impiantata nel corpo della tecnologia extraterrestre che potrebbe servire al protagonista, e ci trovano due personaggi d’antologia. Il primo è un cacciatore di alieni interpreto da Terry O’Quinn, mitico Locke di Lost, uno che di cose aliene e soprannaturali ne sa a pacchi. E il secondo è Giorgio A. Tsoukalos, il cui nome potrà dirvi niente, ma se siete appassionati di meme su internet sapete certamente chi è: il tizio coi capelli a caso che si occupa di alieni per riviste e programmi tv, immortalato nella rete da quel meme un tempo gettonatissimo in cui si vede lui che per l’appunto dice “Aliens”.

5.Shameless 11×09 – Passati inaspettati
La morte del padre consente a Mickey di scoprire qualcosa del suo passato: dopo aver trovato una scatola di Terry con scritto il nome “Rachel”, Mickey e Ian rintracciano la donna e scoprono che Terry, in gioventù, era stato sul punto di convertirsi all’ebraismo (????) pur di poterla sposare, salvo poi uccidere il padre di lei che glielo impediva (ecco, già più in stile-Terry). Quando Ian ha chiesto alla donna “ma dopo che tu padre era morto non avresti potuto sposarlo?”, e lei ha risposto “ a quel punto non mi andava, aveva ucciso mio padre”, ero per terra!

4.The Falcon and The Winter Soldier 1×02 – Bastava poco…
Beh, la seconda puntata meglio della prima, e non perché ci fosse più azione (in effetti non ce n’era “di più”). Molto banalmente, hanno permesso ai due protagonisti di interagire (e soprattutto di scazzare) e hanno approfondito la figura del nuovo Captain America (senza elmetto sembra meno scemotto), che porta ulteriore tensione nel duo protagonista ponendosi come uno con cui non vorrebbero lavorare ma con il quale, volenti o nolenti, devono avere a che fare. In breve, personaggi importanti che interagiscono, e nessun accenno a sorelle spiantate di cui non frega nulla a nessuno. Ci voleva tanto? Poi certo, niente di rivoluzionario, è Marvel “basic”, se possiamo dire così, ma almeno funziona.
Come serial moment sottolineiamo la doppia seduta con la psicologa, capace di essere divertente ma di tirare anche fuori un po’ di sugo dalla relazione e dai patimenti di Sam & Buckey.
(Questo perché non sono un profondo conoscitore dei fumetti, altrimenti avrei dovuto citare la comparsa di Iasaiah Bradley, il cosidetto “Captain America nero”, e di suo nipote Eli, che su carta è Patriot, uno degli Young Avengers che pian piano stanno spuntando in tutto l’MCU, chissà se per preparare il terreno a evoluzioni future della saga).

3.Generation 1×07 – Discrepanze
Un episodio davvero bello, ambientato in uno di quei luoghi che per gli Stati Uniti sono tradizionalmente simbolo di sospensione e di passaggio, oasi slegate dal resto del mondo dove poter sperimentare, riflettere, conoscere se stessi: i motel sull’autostrada.
In realtà, però, il vero serial moment, quello più stuzzicante, sta all’inizio, nel tempo presente: Riley ha da poco partorito e vuole dare il bambino in adozione, di fatto abbandonandolo in una qualche struttura disposta a riceverlo senza fare domande. Mentre compiono il tragitto, Riley spera a volte alta che il piccolo possa trovare una famiglia che abbia gli stessi valori che ha lei, in termini di inclusività, rispetto delle minoranze ecc. Si tratta di un momento meravigliosamente straniante: Riley ci tiene a essere la ragazza più consapevole delle cose del mondo e ha in testa una gran quantità di schemi che si basano sull’urgenza di un mondo più giusto per tutti. Ma quegli stessi schemi non le consentono di vedere il problema più immediato e meno filosofico, cioè il fatto che sta abbandonando suo figlio. Se questo è il primo pensiero a venirci in mente, però, il secondo riguarda il suo effettivo diritto a non essere madre, unito alla contemporanea legittimità delle sue posizioni politiche. Insomma, un scena breve, ma che ci tocca nel profondo, che ci spinge a interrogarci sul tempo che stiamo vivendo e sulle priorità che ci diamo sia da un punto di vista generale, come membri di una comunità, sia in termini individuali, come a ricordarci che i due temi tendono a presentarsi slegati, quando in realtà non lo sono.

2.This Is Us 5×11 – Zio Nicky
E cosa gli vuoi a dire a This Is Us quando ci racconta tutta la storia dello zio Nicky, una storia in larga parte di fallimenti e solitudine, di decisioni non prese e di rimpianti, che trova riscatto nella capacità di prendere un aereo per andare a vedere i nipoti del fratello e lasciargli nella culla una vecchia foto di loro due, quando ancora erano fratelli sul serio, prima che la guerra rovinasse tutto?
Gli dici che dopo cinque anni è ancora il miglior drama familiare in circolazione, senza se e senza ma, spanne sopra qualunque concorrenza, che si affanna e sputa sangue per trovare un’eleganza e una poesia che a This Is Us viene naturale, puntata dopo puntata.

1.American Gods 3×10 – Tradimenti
Termina anche la terza stagione di American Gods, lasciandoci sempre quella mezza sensazione che, pur nella ricchezza della messa in scena e nello svilupparsi degli intrighi e delle alleanze divine, non sia successo poi granché, con almeno due eccezioni di rilievo: la morte di Wednesday per mano di Laura la scorsa settimana (sì, ho aggiornato l’articolo), e la sua prossima resurrezione in questa. Eh sì perché questa stagione finisce con l’amarezza dell’inganno, con Shadow disposto a fare il grande gesto per il padre, facendosi legare a Yggdrasil per nove giorni e patendo indicibili sofferenze, salvo poi scoprire che proprio quel gesto era stato previsto e preparato da Odino, che grazie ad esso (un martirio volontario da parte del figlio semi-divino) sarebbe potuto risorgere a nuova vita, più potente di prima. A fine episodio ci viene detto che Shadow è morto, ma sappiamo bene che in questa serie la morte ha un valore molto relativo. La speranza (non sono arrivato a questo punto della saga di Neil Gaiman, prego di non spoilerare) è che Shadow torni incazzato come una faina, perché quello che sembrava essere uno scontro fra vecchi e nuovi dèi potrebbe diventare una lotta (molto più interessante) fra un figlio inaspettatamente devoto e un padre traditore. Staremo a vedere.



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