13 Aprile 2021

Snabba Cash – Netflix: la Gomorra svedese che convince fin da subito di Marco Villa

Snabba Cash ci porta nel lato oscuro di Stoccolma, fatto di criminali depressi e donne che cercano di scappare da un destino già scritto

Pilot

Hai presente quando guardi, leggi, ascolti qualcosa di italiano e ti viene naturale dire a quali opere straniere è ispirato? Ecco, quanto è bello quando succede il contrario? Perché è innegabile che Gomorra abbia un peso – conscio o inconscio – nella realizzazione di Snabba Cash. Ed è bello che sia così, per una volta.

Snabba Cash è una produzione originale Netflix Made in Sweden, tratta dal libro omonimo di Jens Lepidus, che firma anche la serie. I nuclei narrativi sono tre. Il principale è quello che vede al centro Leya (Evin Ahmad), aspirante startupper che vuole lanciare un’azienda in grado di aiutare gli investitore a scegliere su quali startup puntare i propri soldi. Ironia del destino: non riesce a trovare investitori. Anzi, uno l’ha trovato ma l’ha messa spalle al muro e le vuole rubare la società. Questo è l’orizzonte dei sogni di Leya, che va di pitch in pitch alla costante ricerca di qualcuno che creda nel suo progetto. Nel frattempo, tira a campare lavorando come cameriera e sperando in un futuro migliore per il figlio Sami, che deve crescere dopo la morte del padre.

Il secondo protagonista è Salim (Alexander Abdallah), anche lui diviso tra due mondi: un lavoro legale come cantante per matrimoni e feste di famiglia e uno come sicario per un gruppo di criminali della città. Un cortocircuito mica male, che infatti gli sta friggendo il cervello e che lui affronta in un modo molto sano, consigliato dai migliori psicoanalisti: fuma eroina. Il terzo nucleo è quello più laterale, ma che senz’altro crescerà e vede protagonista Tim (Ali Alarik), un ragazzino che vive a contatto con il mondo del clan criminale per semplici questioni topografiche e il cui destino sarà sul filo sempre per quelle questioni. Ovviamente queste tre vicende sono legate tra loro e il crocevia del racconto è proprio questo gruppo criminale, guidato da Ravy (Dada Fungula Bozela), fratello del compagno ucciso di Leya. Proprio Leya a inizio serie cerca di tenere lontano il figlio da quel mondo, mantenendo distanze, ma ovviamente finirà invischiata anche lei nella faccenda.

In apertura ho citato Gomorra, ma è evidente come Snabba Cash guardi anche a The Wire: qui manca la descrizione del mondo delle forze dell’ordine, ma il modo in cui vengono presentati i personaggi è debitore alla serie di David Simon. In particolare, i tre ragazzini sembrano uscire da quel contesto di vita condannata che ha caratterizzato molti dei personaggi di The Wire.

A dover cercare una parola per descrivere Snabba Cash, probabilmente sarebbe “asciutta”. In Snabba Cash non c’è una scena di troppo, né un dialogo che risulti appiccicato o pensato solo per dare informazioni allo spettatore. Per dire, c’è un personaggio che viene presentato come “quello che vuole entrare nella gang”: nella scena 1 si dà una breve presentazione del personaggio; nella seconda è già attivo in un tentato attacco a una gang rivale; nella terza è già morto (è uno spoiler da nulla, tranquilli). Ovvio: con un racconto più approfondito lo spettatore si sarebbe sentito più legato a lui, ma arrivati al termine del pilot quello stesso racconto sarebbe stato archiviato e non avrebbe più avuto importanza. E allora Snabba Cash lo toglie, riuscendo però a trovare un equilibrio che le permette allo stesso tempo di non essere sciatta o sbrigativa. Asciutta, appunto. E sorretta da un ottimo cast, in cui spiccano i due interpreti principali Evin Ahmad e Alexander Abdallah: la prima bravissima a sdoppiarsi nelle due realtà in cui vive il personaggio, riuscendo a far passare l’enorme energia che lo attraversa; il secondo altrettanto sul pezzo nel rendere quel misto di aggressività e depressione che caratterizza il cantante-killer.

Nel corso degli episodi la situazione andrà ingarbugliandosi, quindi asciuttezza e capacità di tenere il filo del discorso verranno messe ulteriormente alla prova, ma il pilot è quello di una serie con una identità precisa. Una serie di genere, certo, che racconta storie già viste molte volte, certo. Ma una bella serie. E questo basta.

Perché guardare Snabba Cash: per l’impostazione asciutta e senza fronzoli

Perché guardare Snabba Cash: perché la quota criminalità l’avete ampiamente saturata



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