13 Febbraio 2013 28 commenti

Girls – La felicità sfigata di Diego Castelli

Lena Dunham e un episodio che è una gemma

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Questa settimana Lena Dunham ha sfoggiato un grande episodio di Girls: se si riesce a superare il senso di irrealtà nel vedere quella povera cessa malvestita finire insieme al fighissimo dottore, si scopre una scrittura calibrata e profondissima, in cui la nostra protagonista ragiona più o meno direttamente sul suo status di aspirante artista, sulla necessità di fare esperienze anche dolorose per raggiungere i propri scopi conoscitivi e di pienezza interiore, e contemporaneamente sulla spinta istintiva verso una felicità che sia placida e in qualche modo anestetizzata.
Un tema che attraversa da secoli la sensibilità di artisti e intellettuali di ogni genere, e che la nostra poliedrica scrittrice/regista/attrice interpreta a suo modo, con un episodio autoconclusivo in cui i soliti comprimari appaiono poco e niente, e dove tutto si concentra nell’incontro e nel dialogo tra due anime diversissime che possono convivere solo per pochi istanti, da cui scaturisce però un significato più ampio.

Mi pare che si possa condensare tutto in una sola frase, che da sola racchiude il senso dell’intero episodio, e che unisce la spinta primordiale verso la serenità con l’aspirazione moderna e quasi adolescenziale a una vita che sia densa, prima (o piuttosto) che felice.

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Questa tizia sa scrivere ragazzi, poco da fare.

 



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