14 Dicembre 2016 19 commenti

La classifica imprescindibile: le 10 migliori nuove serie tv del 2016 di La Redazione di Serial Minds

Il nuovo anno è alle porte, è tempo di bilanci

Copertina, I perché del mondo, Olimpo, On Air

Lo fanno tutti, perché non dovremmo farlo anche noi?
Si avvicina la fine dell’anno, e come di consueto viene spontaneo guardarsi indietro per fare qualche bilancio e, soprattutto, per accorgersi che il 2016 è stato decisamente un buon anno dal punto di vista seriale. Partito relativamente in sordina ha poi snocciolato una perla dietro l’altra, su piattaforme e canali anche diversissimi fra loro, e ha reso assai difficile la vita di chi, per decenza, ha deciso di non andare oltre le dieci posizioni.
Con un salutone affettuoso a chi è rimasto fuori (da Quarry a Chance, da Baskets a Love), ecco la nostra personalissima classifica delle dieci migliori novità dell’anno in fatto di serie tv. Con la speranza che anche il 2017 sia bello carico!

 

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Meno roboante e significativa di altre serie che seguiranno in classifica, Billions è riuscita però in un compito molto difficile: riunire due grandi attori come Paul Giamatti e Damian Lewis per metterli al servizio di una storia al cui cuore ci sono temi potenzialmente noiosissimi come la finanza e le speculazioni. Il gioco psicologico fra i due protagonisti è diventato invece una delle migliori battaglie viste quest’anno sulla tv americana.

 

9.Love, Nina
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Una serie piccolissima, minuscola. Ma tanto, tanto fatta bene. La protagonista è Faye Marsay, ovvero la terribile vessatrice di Arya Stark in Game of Thrones, che qui dimostra ulteriormente la sua bravura. Nel cast c’è anche Helena Bonham Carter ed è scritta da Nick Hornby. La storia è quella di una babysitter che dalla provincia arriva a Londra, ma è quasi un dettaglio: la cosa importante è il livello di scrittura e recitazione. Una vera sorpresa.

 

8.The Crown
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Era una delle serie più attese dell’anno e non ha assolutamente deluso. The Crown è la dimostrazione di quanto la televisione oggi sia in grado di produrre narrazioni di qualità assoluta: l’episodio del ritratto di Winston Churchill è un film a sé all’interno della serie, un punto altissimo in grado di diventare pietra di paragone per gli anni a venire. Molto più di una biografia, un’ode a un’intera nazione e alla sua più importante tradizione.

 

7.Atlanta
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Donald Glover è uno che ne sa. Noi lo amiamo da quando faceva Troy in Community, ma l’abbiamo anche seguito nella sua esperienza musicale come Childish Gambino. Insomma, uno sveglio, che con Atlanta dimostra di essere anche un autore dalla sensibilità non comune. Non pensiate che Atlanta sia una semplice comedy, magari una di quelle contemporanee che non fanno tanto ridere: Atlanta è un vero esperimento sui generi e sulla narrazione, senz’altro il titolo più coraggioso e laterale del 2016.

 

6.The Night Of
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Una delle perle più piccole e preziose di quest’anno. Arrivata in sordina, uscita comunque in punta di piedi, ha lasciato nel cuore e nella mente dei suoi spettatori l’immagine limpida di un racconto capace di reinventare se stesso, apparentemente ingabbiato in un genere molto preciso che però ha saputo plasmare in base alle proprie esigenze, offrendo dinamiche, personaggi e singole inquadrature di rara potenza.

 

5.This is us
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La sorpresa più calda e morbida della stagione. La prova provata che perfino uno dei generi più abusati (il drama famigliare) può sempre risorgere a nuova vita se si è capaci di mettere insieme 2-3 idee vincenti, una sceneggiatura robusta e commovente, e interpreti in stato di grazia. Una scoperta graditissima.

 

4.American Crime Story: The People vs. O.J. Simpson
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Vale in parte il discorso fatto sopra, applicato a un genere completamente diverso: American Crime Story non si è limitata al compitino di raccontare una storia che peraltro già conoscevano tutti. Ha invece scavato nella psicologia di personaggi di grande carisma, calati in un contesto difficilissimo, offrendoci così una suspense inaspettata su eventi di cui già conoscevamo la fine, gestendo alla perfezione un numero assai alto di caratteri e facendoci rivivere tutta l’emozione di avvenimenti vecchi di vent’anni.

 

3.The Young Pope
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In Italia era la serie più attesa dell’anno, poco da dire. L’unione tra l’unico regista veramente internazionale che abbiamo e l’unica rete in grado di produrre serie altrettanto internazionali apriva scenari bomba. E così è stato: con The Young Pope, Paolo Sorrentino realizza una serie diversa da tutte quelle che abbiamo visto, in cui una storia in senso classico viene quasi del tutto ignorata, senza però appesantire la visione agli spettatori. E Sky porta a casa un altro successo, non state ad ascoltare quelli che spaccano il capello sugli ascolti.

 

2.Stranger Things
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Stranger Things è forse il fenomeno più “puro” della stagione. Puro nella sua capacità di diventare virale quasi senza sforzo, ma puro anche nel senso spirituale del termine: il tuffo nella nostalgia anni Ottanta compiuto dai fratelli Duffer è sembrato insieme calcolatissimo eppure spontaneo, gioioso, semplice e leggerissimo. Un equilibrio davvero davvero difficile, gestito con maestria.

 

1.Westworld
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Sarà scontata, ma non per questo è meno giusta. La prima posizione per Westworld è doverosa non solo, o non tanto, per la qualità della serie in sé, di cui abbiamo parlato a lungo. La questione è proprio la capacità di imporsi, di arpionare le menti dei serialminder costringendoli alla discussione, al ragionamento, al dubbio e alla possibilità. Una serie blockbuster ma di grande eleganza, capace anche di sperimentare, introdotta da un hype pazzesco ma in grado di mantenere molte delle promesse fatte. Giù il cappello.

 



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