22 Novembre 2021

Serial Moments 502 – Dal 14 al 20 novembre 2021 di Diego Castelli

Finali, finali, finali

ATTENZIONE! SPOILER ANIMATI DI THE WHEEL OF TIME, YOUNG SHELDON, SUCCESSION, STAR TREK DISCOVERY, THE MORNING SHOW, DOPESICK, FOUNDATION, ARCANE

8.The Wheel of Time 1×01 – Trolloc
Di The Wheel of Time abbiamo già scritto, e visto che ne ho parlato maluccio era lecito aspettarsi che non fosse presente nei serial moments. In realtà però l’attacco dei Trolloc mi è piaciuto sul serio, e questa cosa fa ancora più male pensando che le uniche cose buone della serie finora sono state due o tre scene di battaglia e massacro, e poco altro. È possibile che sia l’ultima volta di The Wheel of Time nei Serial Moments, ma andrò comunque avanti a guardarla, sperando di poterla citare di nuovo per amor di fantasy. Però la vedo dura.

7.Young Sheldon 5×07 – Howard
Una piccola chicca: in apertura di puntata Sheldon ci spiega che dovrà parlare delle sue ben note difficoltà con l’ingegneria, e per introdurre l’argomento viene affiancato, nell’iniziale racconto in voice over, da Howard, che in The Big Bang Theory era appunto l’amico ingegnere che veniva sempre preso in giro (peraltro il dialogo è evidentemente successivo all’ultima puntata di Big Bang, e quindi formalmente ne è un mini-seguito). Una piccola e gradita reunion, a cui si aggiunge l’arrivo nel cast di Lance Reddick,  mitico Broyles di Fringe e attore dalla voce inconfondibile.

6.Succession 3×05 – Vecchio pazzo vince comunque su giovani sani
Forse la puntata più (volutamente) buffa della stagione finora, con tutti i figli di Logan impegnati a sondare le sue intenzioni circa le mosse da mettere in campo per gestire l’assemblea degli azionisti nella quale potrebbero addirittura perdere il controllo della compagnia. Logan non ha preso le medicine ed è completamente inaffidabile, e proprio quando manca la sua guida vediamo l’effettiva incapacità dei figli di prendere in mano le redini di un potere che tanto desiderano, ma che non riescono a gestire nell’esatto momento in cui dovrebbero: il loro continua a essere un semplice gioco di ripicche e posizionamenti, e le poche decisioni che effettivamente prendono finiscono con l’essere giudicate sbagliate dal patriarca, non appena questi torna in sé.
Io comunque non ce la farei mica a vivere in quella famiglia lì, avrei il reflusso gastroesofageo costante, da non dormirci la notte.

5.Star Trek Discovery 4×01 – Sarà stata la Morte Nera?
C’è una cosa che da sempre apprezzo di Star Trek Discovery: se anche alla fine di ogni stagione tendo a sentirmi un po’ soverchiato dalle articolazioni mai troppo semplici della trama, si riesce sempre ad arrivare a un finale che fa davvero tabula rasa e permette di iniziare la stagione successiva senza troppo patema. Succede anche questa volta, con i nostri che erano stati lanciati nel futuro a sistemare una Federazione devastata dal cosiddetto “Burn”, cioè l’evento di esplosione simultanea del dilithium, e che ora sono apparentemente pronti a una nuova vita che assomiglia tanto a quella della vecchia Star Trek, cioè una placida esistenza di esplorazione e scoperte.
Se non fosse che al povero Booker gli esplode il pianeta natale, così da dare il via a una nuova storia orizzontale di cui vedremo presto gli sviluppi. Che brutto, non si fa così però dai, poverino.

4.The Morning Show 2×10 – Monologhi
Faccio veramente fatica a dare un giudizio compiuto sulla seconda stagione di The Morning Show. In generale l’ho trovata vistosamente inferiore alla prima, per il semplice motivo che non hanno voluto incorporare “sul serio” il tema Covid: quello avrebbe potuto essere il vero faro della stagione così come le molestie sul lavoro lo erano state della prima, e che invece resta colpevolmente sullo sfondo, senza esprimere tutto il suo potenziale (un potenziale anche mediatico, naturalmente, perché il giornalismo mondiale è stato messo a dura prova dal racconto della pandemia).
Allo stesso tempo, però, mi sono anche piaciuti alcuni approfondimenti proprio sulla storia dell’anno scorso, che hanno portato per esempio a concedere qualche chance di redenzione a Mitch non nel senso del depotenziamento delle sue colpe, ma nel senso della possibilità, per lui, di comprenderle davvero. E idem dicasi per il discorso finale di una Alex in preda ai sintomi del Covid, che è stata l’occasione per lei di fare un bilancio di sensi di colpa e pressioni mediatiche, mettendo forse le basi per una nuova versione della sua carriera. L’impressione comunque è che di Covid si continuerà a parlare anche il prossimo anno, visto che la storia è arrivata giusto a marzo 2020, il che non fa che ribadire che forse qualcosa in più si poteva dire già adesso. Magari la prossima volta sarà troppo tardi e il temanon sarà più così interessante (almeno così speriamo).

3.Dopesick 1×08 – Verdetti e scuolabus
Per esigenze di aderenza alla realtà, il finale di Dopesick risulta un po’ anticlimatico, perché purtroppo non vediamo una dirompente e inequivocabile vittoria dei buoni contro la cattivissima Purdue Pharma. Non che qualche vittoria non ci sia, magari diluita nel tempo, ma ci scontriamo comunque con una realtà molto amara in cui le grandi corporation, prima di cadere, devono essere spinte, e spinte, e spinte, fino allo spasimo. Ci restano comunque negli occhi alcune belle scene, e quella che mi è rimasta più impressa è l’acquisto dello scuola bus da parte di Finnix, con il quale l’ex medico comincia a portare la gente alla clinica dove poter ricevere i farmaci per combattere i sintomi della dipendenza da OxyContin. Più che raccontare uno scontro meramente legale e burocratico, Dopesick ha lavorato molto su questo doppio piano, mostrando da una parte le macchinazioni inarrestabili della grande azienda, e dall’altra i dolori ma anche la resilienza delle persone normali, che in qualche modo, come collettività, trovano la forza di tirare fuori la testa dall’abisso. Se al termine della miniserie la nostra fiducia nelle istituzioni e nei regolamenti non è cresciuta granché, la speranza viene proprio dalla capacità delle persone di resistere e aiutarsi a vicenda, quando vedono il pericolo.
Comunque, a conti fatti, una delle migliori miniserie dell’anno.

2.Foundation 1×10 – Fratelli e genitori
Per tutta la stagione ci eravamo detti che la storia migliore era quella dei cloni di Cleon, gli imperatori tutti uguali che da secoli si avvicendano perpetuando una dinastia genetica lievemente inquietante. Il finale non ha fatto eccezione, con la morte del giovane Dawn ritenuto corrotto e impuro, e la seguente scoperta che forse lo stesso Day è stato a sua volta manipolato, cosa che spiegherebbe, fra l’altro, il suo essere effettivamente un po’ diverso da quello che suo fratello Dusk, quasi sicuramente inalterato dai ribelli, si sarebbe aspettato. Questo dell’importanza relativa di genetica, cultura ed educazione continua a essere un discorso fecondo, che questo finale non ha esaurito, ma che resta un tema interessante che riverbera anche nel nostro presente, senza stare per forza confinato nel lontano futuro asimoviano.
Allo stesso tempo, però, anche la storia di Salvor ha avuto un guizzo finale interessante: si è scoperto che Salvor non è altro che figlia di Gaal, e grazie a un viaggio spaziale con annessa ibernazione le due hanno effettivamente potuto incontrarsi sul pianeta natale dell’ex apprendista di Hari Seldon. Intendiamoci, questo incontro è apparso un po’ forzato, considerando che le due si trovano un po’ troppo facilmente, però resta un momento di importante chiusura nella storia delle due donne, così influenzate dalla grande macchinazione messa in campo del defunto psicostorico, in attesa di capire a cosa punterà la seconda stagione, visto che ormai (e fin dall’inizio) il rapporto con l’opera di Asimov è sempre più sfuggente. Mi aspetto comunque la comparsa del Mulo, altro personaggio molto importante della saga letteraria, che era stato appena citato (ma comunque effettivamente nominato) durante il pilot.

1.Arcane 1×09 – Tutto perfetto
Sono passate solo tre settimane dall’inizio di Arcane, e la prima stagione è già finita (anche se, trattandosi di Netflix, la notiziona è che effettivamente sono servite tre settimane!).
Il finale, come il resto dei nove episodi, è semplicemente perfetto. Perfetto nella capacità di portare la narrazione a un cliffhanger precisissimo che racchiude, conclude ma anche rilancia tutte le questioni viste finora (con la rinnovata centralità di Jinx che di fatto distrugge la pace faticosamente preparata da Jayce e perfino Silco, cattivo-ma-non-matto che cercava soprattutto l’indipendenza). Ma perfetto anche nella messa in scena, con tante bellissime scene di battaglia e soprattutto quel missile finale con cui Jinx decide di scegliere il caos invece della riappacificazione con la sorella, e che fila nella notte fino a raggiungere la sala del Consiglio dove si sta decidendo proprio per la fine di una guerra che ora, invece, risulterà tanto inevitabile quanto sanguinosa. Nel seguire quella scia luminosa fino al suo bersaglio, vibriamo nella consapevolezza di quanto a volte basti una persona sola, matta, addolorata e armata al punto giusto, per muovere gli ingranaggi della Storia in modi impensabili fino a un secondo prima.
Arcane è un gioiello che ricorderemo a lungo, e speriamo di vedere presto la seconda stagione.



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