15 Aprile 2019 5 commenti

Serial Moments 373 – Dal 7 al 13 aprile 2019 di Diego Castelli

Vampiri imbecilli, assassine grottesche e ragazze da amare

ATTENZIONE! SPOILER ASSASSINI DI NEW AMSTERDAM, AMERICAN GODS, WHAT WE DO IN THE SHADOWS, DOOM PATROL, KILLING EVE, FLEABAG

6.New Amsterdam 1×17 – Dialoghi giusti
Una cosina piccina ma che mi ha colpito come esempio di buona scrittura: a fine episodio Helen e Max hanno un dialogo chiarificatore in cui lei sostiene di non poter essere più contemporaneamente medico, confidente, amica, collega ecc. Lui ovviamente non ci sta, e lei è costretta a sollevare il problema di fondo del personaggio di Max, cioè il fatto che non è in grado di scegliere cosa vuole dalla vita, puntando a un “tutto” che, evidentemente, nessuno può avere. È un dialogo che ha molto senso da vari punti di vista, e che esplicita in modo chiaro alcuni sviluppi della psicologia del protagonista. Ma la cosa bella è che riesce, senza mai parlarne esplicitamente, a parlare del tema vero in gioco, cioè l’amore fra i due, un amore mai consumato e in larga parte impossibile, ma non per questo meno forte. Non c’è una sola parola del loro dialogo che rimandi direttamente a questo tema, eppure tutte sembrano richiamarlo in qualche forma. Non credo che ehm… sia il primo dialogo ben riuscito sull’amore nella storia dei telefilm, ma mi pareva ben fatto, e lo segnalo.

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5.American Gods 2×05 – Amanti o no?
Da un paio di episodi a questa parte la seconda stagione di American Gods comincia a mostrare qualche segno di fragilità. Per dirla molto semplice, non sta succedendo granché, e la preparazione alla guerra prosegue un po’ mollemente lungo una serie di scene giustapposte in cui Wednesday e compagni provano a buttare lì dialoghi filosoficamente pregnanti ma un po’ leggerini in rapporto alla struttura complessiva dello show. In compenso, però, Laura e Mad Sweeney danno sempre soddisfazione. E questo perché la tensione romantica fra i due è sempre più evidente, e se dovessimo scegliere noi dove far scoppiare l’amore, di certo sceglieremmo loro due piuttosto che Laura e Shadow, che sembrano legati da una forza mistica che però c’entra un po’ poco con il romanticismo. Invece Laura e Mad, qui impegnati a far sesso ognuno con una divinità diversa, si ritrovano a un confronto a fine episodio in cui sembrano proprio gelosi l’uno delle scappatelle dell’altra, e son di un tenero che lascia stare. Spero però che anche il resto della storia torni presto ad accelerare, che qui si batte un po’ la fiacca.

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4.What We Do In The Shadows 1×03 – Vampiri e licantropi
La lotta fra vampiri e lupi mannari, si sa, è un classico del fantasy-horror, soprattutto recente. What We Do In The Shadows ne dà una sua versione in cui, naturalmente, sono tutti imbecilli. Esilaranti i mannari che ci tengono a sottolineare la diversità etnica al loro interno (contro lo stereotipo che li vorrebbe tutti pellerossa alla Twilight), così come lo scontro con Nandor che, per vincere la sfida col peloso campione avversario, gli lancia un osso oltre un parapetto giusto per ingannarlo a saltare giù. Ma non sono gli unici serial moments: ci sono le sculture floreal-vaginali di Laszlo e soprattutto l’incontro di Colin con una vampira emozionale che sfrutta la pietà per prosciugare le vittime di energia: il loro scontro a suon di noia e autocommiserazione è una roba da antologia.

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3.Doom Patrol 1×09 – Underground
Un’intera puntata dentro la mente di Jane, dove Cliff incontra numerose delle sue 64 personalità (di cui vediamo la “vera” forma, non sempre somigliante alla Jane originale). L’obiettivo è risvegliare la ragazza, che al momento giace priva di sensi di fronte ai suoi amici, ancora vestita da sposa. Il percorso è impervio, e ci conduce in una corsa all’indietro sul viale dei ricordi fino all’origine di tutto, un padre molestatore con cui Jane deve fare i conti prima di poter recuperare un qualche equilibrio. Una puntata un po’ autoriferita (come tutta la stagione, nel bene o nel male) ma che affronta un tema delicatissimo con un approccio interessante, molto denso dal punto di vista narrativo. Non male.

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2.Killing Eve 2×01 – Pietà
Ma che giuoia il ritorno di Killing Eve! Soprattutto, che bello vedere Villanelle ormai presa da una sorta di… come chiamarla… amicizia compulsiva nei confronti di Eve, tanto da diventare una vera e propria macchina da guerra con l’unico scopo di rivederla. La sua permanenza all’ospedale è un serial moment continuo, tra furti, inganni, e assoluta mancanza di empatia (come quando finge di avere buone notizie circa la salute di un tizio mandando in estasi la moglie che, evidentemente, passerà un brutto quarto d’ora di lì a poco). Ma l’apice lo tocca con Gabriel, il ragazzino vittima di incidente d’auto, con cui Villanelle costruisce una rapida e strana amicizia prima di ucciderlo al solo scopo di risparmiargli una vita di patimenti (è appena rimasto orfano e ha perso un occhio). Al di là della sorpresa, la scena è perfetta proprio perché ci ributta all’istante nel mondo di Villanelle, un mondo non tanto privo di qualunque moralità, ma piuttosto legato a regole solo ed esclusivamente sue. Bentornata!

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1.Fleabag 2×06 – Saluti a noi
In teoria questo è stato il series finale di Fleabag, per stessa ammissione di Phoebe Waller-Bridge. Va pure detto che lo aveva dichiarato anche alla fine della prima stagione, quindi chissà. Ad ogni modo, l’addio al suo amato prete, seguito dall’addio a noi, che rimaniamo fermi alla fermata dell’autobus mentre Fleabag se ne va salutandoci con la manina, ci restituisce un finale effettivamente molto completo, in cui la malinconia di un amore impossibile viene stemperata dalla consapevolezza di chi, crescendo, ha raggiunto un maggiore equilibrio e un compromesso più sincero con i propri sentimenti. Dopo la morte della madre, Fleabag è tornata nuovamente ad amare e perdere, e in qualche modo si è “riavviata”, predisponendosi nuovamente a una vita più serena in cui non serve lo scudo sarcastico di un pubblico invisibile a cui dare di gomito. Ci spiace non servire più, ma abbiamo fatto la nostra parte.

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